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Corritalia A.I.C.S. 2016 articolo su ReggioPress
Corritalia 22.03.2015 - Articolo apparso su ReggioPress
KARATE. Ottima performance degli allievi della "Seigokan Italia" alla finale del Campionato italiano di Kate e Kumite 2014
Articolo pubblicato sulla Gazzetta del Sud giorno 03 luglio 2012
Domenica 24.06.2012 dimostrazione di Karate a Rosario Valanidi, Reggio Calabria
MESSINA. Stravince il Karate tradizionale del sensei reggino Francesco Cuzzocrea
Martedì 21 febbraio 2012 Quando c’è la tecnica, la bruta forza fisica è inutile.
Articolo pubblicato su ReggioPress il 15.12.2011
Articolo pubblicato sul Corriere della Calabria in data 20.10.2011
Non c'è bisogno di forza.
Nessuno è profeta in patria
Nessuno è profeta in patria.
La città di Reggio Calabria è ormai diventata il riferimento italiano del Karate tradizionale stile Seigokan, grazie unicamente all’impegno del Sensei Cuzzocrea e di pochi suoi allievi.
Conclusasi la visita del direttivo Seigokan, avvenuta in occasione del primo stage italiano, tenutasi il giorno 26 Maggio di quest’anno. Il bilancio che se ne trae è del tutto positivo per
l’accademia di arti marziali reggina “Okinawan Go Ju Ryu Karate do”. Questa, guidata dal sensei Francesco Cuzzocrea, ha fatto gli onori di casa, ospitando la commissione mondiale giapponese composta
dal Direttore Masatomi Tsuji, il Vice-direttore Seigokan, lo Shihan Shinsaky Murata (8°dan), il Sensei Koichi Nakano (5°dan) direttore internazionale assistente istruttore, e dal responsabile europeo
per la Seigokan, lo Shihan Josè Santana (6°dan).
I dirigenti Seigokan hanno manifestato il proprio plauso nei confronti del Sensei Francesco Cuzzocrea e dell’Accademia di arti marziali da lui fondata, conferendogli l’incarico prestigioso di primo
ed unico responsabile nazionale della Seigokan per l’Italia, che colloca l’Okinawan Go Ju Ryu Karate do, all’interno del circuito mondiale delle arti marziali tradizionali. Il direttivo Seigokan ha
mostrato inoltre, ulteriore soddisfazione, per le doti e l’elevata condotta morale e professionale del maestro Cuzzocrea e di tutti i suoi allievi.
Giusto riconoscimento quindi per chi, in oltre trentacinque anni di esperienza dedicati alla cultura del Karate tradizionale ha sempre cercato, con grande umiltà, il miglioramento personale sempre
nello spirito delle arti marziali, senza mai fare sfoggio delle proprie qualità e dei propri titoli, ma percorrendo una strada fatta di umiltà e purtroppo anche di delusioni, ma sempre con grande
dignità e onore.
Entro il 2010, rende noto il Responsabile delle Pubbliche relazioni dell’Accademia, Lucisani Marco, il maestro Cuzzocrea, unitamente ad altri maestri provenienti da quasi 25 nazioni tra cui: India,
Gran Bretagna, Brasile, Portogallo e naturalmente Italia “si recherà in Giappone per affrontare gli esami di verifica del VI° dan e confermare in tal modo il proprio titolo, di fronte ad una
commissione interamente composta da maestri giapponesi della scuola Seigokan.
È importante sottolineare che i gradi delle cinture nere, arrivano fino all’8° dan nella scuola Seigokan, pertanto, un VI° dan Seigokan, equivale ad un VII° dan e così via.
Parte dell’esame, inoltre, comprenderà l’esposizione di una tesi sviluppata intorno al karate tradizionale che il candidato dovrà proporre di fronte alla commissione, che unitamente all’esecuzione
dei kata richiesti, formerà parte integrante dell’esame stesso.
Un esame teorico-pratico quindi, ben lontano da quelli sbandierati dalle troppe società di arti marziali, che per esame intendono nella maggior parte dei casi, la semplice iscrizione pecuniaria al
fine di conferire un mero attestato al candidato.
Nulla a che vedere quindi, con quelli giapponesi, riservati prima di tutto a maestri di karate tradizionale, che devono aver dimostrato concretamente, e non a parole, la conoscenza approfondita delle
tecniche di esecuzione, respirazione ed equilibrio del karate. I candidati inoltre, devono dimostrare di aver sviluppato una capacità di concentrazione di un certo livello, ma soprattutto, devono
avere una condotta morale irreprensibile, che testimoni il rispetto dei principi basilari delle vere arti marziali, vale a dire: rispetto per la vita, per il prossimo, onestà e tutte quelle qualità
morali (che per la cultura orientale rivestono ancora un significato importante), che elevano una persona al rango di essere umano.
Per quanto riguarda lo stage avvenuto il 26 maggio presso l’accademia di arti marziali Okinawan Go Ju Ryu, nulla si è preteso dal Comune di Reggio Calabria, il quale però, visto il carattere
internazionale della manifestazione ed in aperto contrasto con la condotta consueta adottata fino ad ora, ha pensato bene di impegnare le già precarie casse comunali con l’acquisto di ben sei
(leggasi sei) targhette di premiazione, da donare ai membri del direttivo Seigokan, nonché al responsabile europeo, lo Shihan Josè Santana.
Una somma irrisoria di circa un centinaio di euro, che, a fronte delle spese sostenute dalla Società sportiva reggina per: vitto, alloggio nonché il viaggio dei membri della commissione, da qualcuno
è stata interpretata più come una presa per i fondelli, che da vero e proprio contributo per la manifestazione.
Ma del resto, se oggi in tutta Italia l’unica scuola di arti marziali tradizionali Seigokan si trova a Reggio Calabria, il merito è soltanto di Francesco Cuzzocrea che attraverso l’impegno personale
e di pochi allievi, ma soprattutto senza l’appoggio dell’ente, ha creato -è proprio il caso di dirlo- dal nulla, il riferimento italiano del Karate tradizionale.
Appare ovvio, quindi, in un contesto dove gli interessi predominanti sono soggettivi, riferiti cioè ad una crescita meramente personale e non collettiva, che il contributo comunale, si sia
concretizzato al fine di lasciare una memoria (seppur blanda) di se, da portare oltre oceano e non per premiare l’impegno ed il risultato di chi ha fatto, ed anche bene, creando da solo i presupposti
per questa serie di riconoscimenti. Ben venga quindi il disinteresse di chi è rimasto sordo fino a ieri alle continue lecite richieste di un associazione sportiva, che ha dovuto raggiungere i propri
obiettivi in solitaria, ma che adesso è giusto che sia l’unica a raccoglierne i frutti.
D’altronde è risaputo, nessuno è profeta in patria.
Articolo su Budo International mese di dicembre 2008
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L'"Okinawan Go Ju Ryu" ospita il direttivo Seigokan.
La prestigiosa accademia di arti marziali reggina, si fregia di un altro importante riconoscimento internazionale.
Previsto per giorno 26 maggio, l'arrivo della commissione mondiale della Seigokan, la prestigiosa scuola di Karate giapponese, tra le più importanti a livello mondiale, che non ha certo bisogno di presentazioni come d'altronde il maestro Francesco Cuzzocrea, che dall'ottobre 2008 è divenuto responsabile nazionale per la Seigokan Italia, ed è un sensei [l'equivalente giapponese di maestro n.d.a.] stimato e rispettato da maestri illustri a cominciare dallo Shihan Josè Santana, responsabile europeo della Seigokan, quest'ultimo, meno di un anno fa, è venuto in visita a Reggio Calabria, proprio per incontrare il sensei Cuzzocrea, cintura nera di sesto dan. La commissione che a maggio verrà in visita presso l'accademia Okinawan Go Ju Ryu, sita al 133/A del Viale Calabria, sarà formata da personaggi ancora più illustri, di quelli giunti l'anno scorso. Infatti, tra i componenti saranno presenti:
Il direttore per l’estero Shihan Shinsaku Murata, ottavo dan;
Il direttore generale per l'estero, Shihan Masatomi Tsuji ;
Il segretario generale per l'estero, Sensei Koichi Nakano quinto dan ;
Il direttore Europeo Shihan Josè Santana VI° dan ;
Il direttore Italiano Shihan Francesco Cuzzocrea VI° dan .
In definitiva, tutto "lo stato maggiore" della Seigokan, sarà mobilitato al solo scopo di incontrare il sensei Francesco Cuzzocrea e visitare l'accademia di arti marziali, che nello specifico insegna il Karate tradizionale (mai quello sportivo), stile Seigokan. Proprio un grande onore se pensiamo che il fondatore di questa scuola reggina, Francesco Cuzzocrea, è riuscito a raggiungere questi obiettivi proprio, per l'impegno e la passione che ha sempre dimostrato di avere per le arti marziali tradizionali, intese come stile di vita e non come mero mezzo di ostentazione e di vanto. Anzi proprio su quest'ultimo punto, è bene sottolineare che le arti marziali tradizionali, si fondano sull'umiltà che il praticante deve possedere, una qualità indispensabile per poter raggiungere quei traguardi umani che sono la vera finalità delle arti marziali.
Lucisani Marco
Responsabile P.R.
Okinawan Go Ju Ryu Karate Do
Articolo apparso su ReggioPress in data 20/03/2010
Karate Seigokan. Piccoli talenti crescono nel dojo del maestro Cuzzocrea
REGGIO CALABRIA. Sudore, costanza ma soprattutto tanta pazienza, ecco quali sono gli ingredienti fondamentali per forgiare un provetto campione. Ma nella palestra reggina del maestro Francesco
Cuzzocrea, cintura nera 6° dan di Karate tradizionale, nonché docente di difesa personale abilitato della Polizia di Stato, le soddisfazioni sono ben altre. «Indubbiamente -afferma il maestro
Cuzzocrea- vedere il frutto di un costante lavoro, concretizzarsi nel passaggio di cintura superiore, è per gli allievi motivo di meritato orgoglio e soddisfazione. Praticare il karate è di per
sé un attività impegnativa a maggior ragione se parliamo di karate tradizionale; una disciplina che come tutte le forme artistiche, richiede costante impegno e allenamento, pena la perdita dei
progressi faticosamente raggiunti». Gli esami, che nulla hanno a che vedere con quelli sportivi, si svolgono sotto la diretta supervisione del maestro Cuzzocrea, che da oltre quindici anni segue
ed istruisce personalmente i propri allievi. «La soddisfazione maggiore però sono i ragazzi a darla a me, - continua Cuzzocrea - certamente un passaggio di cintura è una certificazione
importante, che attesta i progressi del Karateka, ma oltre la mera forma materiale, le arti marziali tradizionali forgiano anche lo spirito del praticante, fortificandolo e rendendolo autonomo
nelle scelte e nelle decisioni. Vedere tanti miei allievi che, entrati nel dojo poco più che bambini, hanno conseguito la cintura nera, seguendomi in un percorso durato anni, è motivo di grande
orgoglio e soddisfazione, questa per me è la migliore delle ricompense». E come negare tale evidenza; basta vedere l'atmosfera sana e genuina che si respira all'interno del dojo, dove come nella
più originaria tradizione orientale, i praticanti si spogliano di titoli e onorificenze, per essere semplicemente se stessi, uomini e donne accomunati da una sola volontà: crescere nelle tecniche
ed interiorizzare i principi di armonia cosmica nello spirito sano delle arti marziali. Per concludere, ecco l'elenco degli allievi che hanno conseguito il passaggio alla cintura superiore:
Giovanni Vazzana cintura nera – Ho; Antonio Cuzzucli neo diplomato cintura Nera; Raffaele Muscolo Cintura nera ad onorem; Lavinia Musmeci cintura marrone I Kyu – Sey; Igor Moscalenko cintura
marrone I Kyu; Angelo Neri cintura blu II Kyu – Ho; Domenica Russo cintura blu II Kyu – Ho; Giovanni Mongiovì cintura blu II° Kyu – Ho; Antonio Lo Giudice cintura blu II Kyu – Ho; Mario
Tortorella cintura blu II Kyu ; Antonio Biondo cintura blu II Kyu; Dèsirèe Casciano cintura verde III- kyu Sey; Rocco Casciano cintura verde III- kyu Sey; Tatiana Franconeri cintura verde III-
kyu Sey; Massimo Franconeri cintura verde III- kyu – Ho; Carmelo Mordini cintura verde III Kyu; Alberto Aloi cintura verde III Kyu; Giuseppe Scalisi cintura verde III Kyu; Edoardo Oriana cintura
arancione IV Kyu; Francesco Tamiro cintura gialla V Kyu; Filippo Marra cintura gialla V Kyu; Aleandro Brucal cintura gialla V Kyu; Mirko Gelsomino cintura gialla V Kyu; Francesco Artuso cintura
gialla V Kyu; Andrea Romeo cintura gialla V Kyu; Alberto Brancati cintura gialla V Kyu; Giuseppe Mauro cintura gialla V Kyu.
Marco Lucisani