Le  Arti Marziali  Tradizionali.  

Le  Arti Marziali  Tradizionali nascono  dall’istinto innato  dell’uomo di  autodifesa e sviluppano  attraverso l’osservazione razionale dei  movimenti  degli  animali in fase  di  combattimento  una  serie  di  tecniche  “ marziali “ atte  a  metterlo  nelle  condizioni  di  difendersi  efficacemente  sia  dagli  attacchi  (  armati  e  non  )  di  altri  uomini  sia  da  quelli  degli  stessi  animali  osservati.

Nel  lontano  passato  i  primi  studiosi  si  resero  conto  che il  raggiungimento  di  un buon  livello  di  preparazione  e  di  efficacia  in  queste  arti  marziali , oltre allo  sviluppo  di doti  fisico  atletiche  , un  totale  miglioramento  di  se  stessi  come uomini  ovvero un  evoluzione  delle  doti  psico –spirituali  che  appartengono  alla  umanità  ,  essendo  iscritte nel  codice  genetico  del  progetto  uomo  e  che  la  caratterizzano  rendendola  degna  di  essere  chiamata  tale .

E’  interessante  sottolineare  che   “ stati  mentali “  quali  il  rispetto  della  disciplina  interna  , il controllo  delle emozioni anche  nei  frangenti  piu’  interni , la  resistenza  alla  fatica  fisica  ed  intellettuale , la costante cura verso  il  rafforzamento  caratteriale , la tensione  alla  purificazione  spirituale  raggiunti durante  duri  allenamenti  vengono  trasposti  dal  praticante  (  prima  inconsapevolmente  poi  lentamente  in  maniera  sempre  piu’  cosciente ) dala  palestra alla  propria  vita , il  quale migliora  il  proprio  modo  di  rapportarsi  agli  altri  e  agli  eventi  divenendo sempre  piu’ equilibrato  ( puro ) nel  corpo  e  nell’anima . Comprendiamo , in  questo  modo , che queste  discipline antiche così  come  tutte  quelle  che  sono  praticate  nella  tensione  e  nella  cosciente  volontà  del  miglioramento  di  se  stessi  diventano  un  cammino  mistico  ossia  il  tentativo  attraverso  una  serie  dei  atti  fisici , stati  mentali  a  regole di  vita  dedotte  e  applicate  di  avere dei  contatti  , di  appropriarsi  e  infine  di  ricongiungersi  con  ciò  che  si  vuole  chiamare  energia  vitale  ordinatrice , fuoco  creatore  o  in  termini  piu’  religiosi  “ Dio “  .  Il  ricongiungimento  con   quella  energia  viene  definito  dal  Buddismo  (  religione  che  ha  introdotto  le  arti  marziali  all’interno  del  suo  apparato  considerandole  utili  allo  sviluppo  mistico  dell’uomo )  Illuminazione .

Le  arti  marziali , sono  se  vogliamo  intenderle  ancora  piu’  approfonditamente  e  spiritualmente  una  lotta che  ogni  praticante intraprende  con  se  stesso per  liberarsi  da  forze  negative  interne  ed  esterne  che  la  limitano fisicamente e  mentalmente  affliggendolo  e  rendendolo  infelice .

Arti  marziali  dunque  come  rivoluzione interiore  per  il raggiungimento  della  libertà  individuale  “ politicamente”

Contrapposte  alle  “ Istituzioni  sociali   che  limitano, controllano  per  fini  economico  utilitaristici  e  smorzano  ogni  slancio  vitale , ogni affermazione e  manifestazione del  potere  delle  reali  doti  umane  che  tutti  gli  uomini  possiedono e  che  ogni  vera arte  sviluppa , perché avvertite  come  destabilizzanti  e  sovversive di  un  potere  di  pochi  fondato  sul  controllo  mentale  delle  masse  .

Questa forma  di  potere  si  è  molto  sviluppata  nella  nostra  “ era “ perché  la  civiltà  moderna  ha  raggiunto  conoscenze  tecniche  in  ogni  campo  psicologico  e  mentale  così  avanzate  che permettono  a chi  è  nella  condizione  di  utilizzarle di avere  un  controllo  quasi  assoluto  sulla  mente  dell’uomo  medio .

Lo  sport  professionistico  inteso  come lo  è  ormai  da  tempo è una  delle piu’  eclatanti  manifestazioni   di  questo  tipo  di  società consumistica  e  chiaramente  le  arti marziali   ( e  non )  tradizionali  sono  in  netta  contrapposizione con  esso  in quanto  il suo  spirito   non  rappresenta  e  non  è  piu’ una  via  per  migliorare  se  stessi  neanche  nella  piu’  superficiale  della eccezioni   con cui  possiamo  intendere  questo  concetto  ma  non  è  altro  che  una  misera  competizione  fine  a  se  stessa  e  gli  atleti  sono  solamente  ed  esclusivamente  addestrati  come cani  da combattimento  a  mettere  in  atto  qualsiasi  mezzo  per  vincerla  e  per  divertire  un  pubblico  al  quale  ormai interessa  soltanto  provare  l’emozione  di  vedere  vincere  la  propria  squadra  perché  per  la  nostra  società  ormai  l’importante  è  vincere  o  meglio  apparire  come  vincenti  ( mai  quanto  oggi l’apparire  ha  sovrastato  l’essere )  anche  immeritatamente , anche  con  l’inganno  piu’  meschino , anche  se  si  è  evidentemente  inferiori  ed  urlarlo ai  perdenti  con  il barbarico  ghigno  beffardo  dell’idiota …..

Che  degrado  !  che  vergogna  ! E’  proprio  il  caso di  dirlo .

Gioventu’  aitanti  che , inconsapevolmente  barattano  le  proprie  doti , la  propria  evoluzione  per  avere una  appropriazione  sociale  e  che  spesso  mettono  a  rischio  la  propria  salute  fisica  allo  scopo  di  raggiungere  nuovi  “ finti  record “  utilizzando  farmaci  pericolosi  che  mistificano  aumentandole  innaturalmente  e  limitatamente  nel  tempo le naturali  capacità  atletiche  di  ogni  uomo . Dunque rinunciano ( ribadisco per la  maggior  parte  inconsapevolmente )  alla  propria  autenticità  atletica  ed  interiore  per  avere  in  cambio  una  maschera  da  indossare  e  l’insulsa  approvazione  di  un  pubblico  sconsiderato.  Dunque  dei  perdenti con  se  stessi che  la  società  illudendoli  chiama  vincenti   “ campioni “  .

Amaro  paradosso  di sfortunate  vite  ingabbiate  sul  nascere .

L’artista  marziale  è  l’esatta  antitesi  dello  sportivo  professionista , egli  non  cerca  la  vittoria  sul  campo ma  su  se  stesso ,  sui  propri  limiti , non  cerca  di vincere  l’altro  da  di  “ convincerlo “  che  significa  esattamente  dall’eccezione  etimologica  del termine   un  vincere “

Ossia vincere con  , vincere  insieme   cioè  di   miglioralo

E  di  migliorarsi  attraverso  lo  scontro  che  deve  sempre  trasformarsi  in  un  incontro  proficuo  per  entrambi .  Non  cerca  il  successo  e  l’approvazione sociale  ma  con  modestia  e  pazienza lavora  su  se  stesso  per  evolversi  sempre  di  piu’  per  raggiungere  la  propria  illuminazione  anche  se  ciò  si  contrappone  ai  valori  dominanti