Chojun Miyagi nasce nel 1888 a Naha, da una famiglia di ricchi commercianti.

Comincia a studiare l'arte marziale sotto la direzione di K. Higaonna nel momento in cui entra al liceo. Al termine del liceo, si occupa degli affari della famiglia, continuando tuttavia il karate, e si sposa all'età di vent'anni. Le sue eccezionali qualità sono apprezzate da K. Higaonna che lo considera come suo successore.

Presta servizio militare dal 1909 al 1911. In seguito pensa di partire per avviare una pescheria alle Hawaii, dove si sono già stabiliti degli immigrati di Okinawa. Su richiesta del suo maestro Higaonna, rinuncia a questo progetto per andare a studiare l'arte del combattimento in Cina.

Nel 1915 parte per la provincia del Fujian per un soggiorno di alcuni mesi. È allora che il suo maestro muore, senza lasciare famiglia. Miyagi, al suo ritorno, si incarica delle cerimonie funebri e succede al maestro. A partire da questo periodo,ancora alla giovane eta’ di 28 anni, C. Miyagi. ritorna varie volte nel Fujian ed una decina di viaggi al centro del Giappone per assicurare la diffusione del karate e formare degli allievi.

Questa scuola è, la sola a essersi sviluppata contemporaneamente al centro del Giappone e a Okinawa. I maestri fondatori delle altre tre scuole più conosciute si sono insediati nel centro del Giappone e non hanno avuto allievi a Okinawa, mentre Miyagi passava la metà del proprio tempo a viaggiare.

Nel 1928 Miyagi si reca per la prima volta nel centro del Giappone con lo scopo precipuo di assistere al Butokusai (lett.: Festa della Virtù del budo) a Kyoto, e di studiare le possibilità di diffusione del karate nell'isola centrale del Giappone (Hondo). Esegue delle dimostrazioni della propria arte in alcune università della regione di Kyoto, ma il karate non attira ancora granché l'attenzione del pubblico.

Nel 1931, nel corso di un viaggio alle Hawaii, tiene delle dimostrazioni in scuole giapponesi.

Nel 1933, Miyagi tiene per la prima volta una dimostrazione al Palazzo del Budo (Butokuden) a Kyoto, davanti ad adepti di altre discipline. Per costoro questa dimostrazione non era la prima, ma il karate non aveva ancora ottenuto un posto tra le discipline del budo. Di conseguenza nessun maestro di karate possedeva un titolo di Maestro equivalente, per esempio, a quello del kendo o del judo. La dimostrazione di Miyagi ha certamente contribuito a dare agli adepti del budo un' opinione più concreta e positiva del karate.

Nel 1934 si reca per la seconda volta alle Hawaii per un soggiorno di un anno, invitato dalla comunità giapponese ad insegnare il karate. La guerra è presente sullo sfondo di questo invito, poiché l'invasione della Cina da parte dei militari giapponesi ha suscitato negli Occidentali delle Hawaii atteggiamenti aggressivi verso gli immigrati giapponesi. Questi ultimi decidono di imparare il karate per difendersi dagli attacchi. Si ricordano allora l'ultima visita di Miyagi, due anni prima. Non possediamo dettagli sul suo soggiorno alle Hawaii.

Egli ritorna in Giappone nel marzo 1935 e si presenta a un esame per titolo di Maestro, che comporta tre livelli. Miyagi, che è la prima persona a presentarsi nel karate, disciplina che non è ancora riconosciuta come budo, ottiene direttamente il titolo di Kyoshi (secondo livello). È un fatto eccezionale, poiché i fondatori delle altre tre scuole otterranno solo il titolo di Renshi (terzo livello). H. Otsuka lo otterrà nel 1938, G. Funakoshi e K. Mabuni nel 1939. In quell'epoca questi titoli erano indispensabili per far riconoscere il karate come budo.

Poco tempo dopo aver ottenuto il titolo di Kyoshi, Miyagi ritorna a Okinawa; egli medita allora sulla forma da dare al karate affinché sia facilmente accettato come budo. Si propone di abolire le antiche denominazioni del karate, come Shuri-te, Naha-te e Tomari-te, che accentuavano troppo il colore locale e avrebbero ostacolato l'estensione della sua immagine, quindi pensa di dare un nome alla sua scuola per avvicinarla agli altri budo giapponesi e adotta il suffisso "do, "via"" al posto di "jutsu", "tecnica". Il fatto significativo è che molti altri maestri sono giunti alla stessa idea nello  stesso periodo storico del karate-do. Miyagi interpella karateka rinomati a Okinawa, e investe dei soldi per fondare l' "Associazione per lo sviluppo del Karate-do a Okinawa". Tutte le grandi figure del karate di Okinawa partecipano a questa Associazione, fatto che mostra l'influenza di Miyagi e l'alta stima di cui godeva.

Quello stesso anno, Miyagi chiama la propria scuola Goju-ryu. Egli adotta questo nome partendo dagli "Otto precetti dell'arte del combamento" (Kenpo taiyo hakku) che si trovano nel libro tradizionale del Naha-te chiamato Bubishi (una traduzione del quale appare alla fine del libro da cui è tratta questa storia). Questi precetti sono i seguenti:

 

1. Lo spirito dell'uomo è simile all'universo.

2. Il sangue circola come si muovono la luna e il sole.

(nota: la circolazione del sangue è una metafora della giusta trasmissione dell' arte)

3. Essenziali sono l'inspirazione e l'espirazione in forza (go) e in cedevolezza (ju).

4. Il corpo segue il tempo e si adatta ai cambiamenti.

5. Non appena gli arti incontrano il vuoto, si dispongono secondo una tecnica giusta.

6. Il centro di gravità avanza, indietreggia e gli avversari si allontanano, si incontrano.

7. Gli occhi devono vedere ai quattro lati.

8. Le orecchie devono sentire nelle otto direzioni.

 

È sulla terza frase (forza: go e cedevolezza: ju) che Miyagi ha formato il nome Goju, al quale ha aggiunto il suffisso "ryu", che significa scuola. Questo suffisso era d'uso per designare le scuole di budo in giapponese. Il termine ryu significa "la corrente dell'acqua"; l'idea della scuola di budo esprime quella della trasmissione da una generazione a un' altra, simile alla corrente di un fiume. È questa idea di movimento che costituisce il nucleo fondamentale del concetto di "scuola". Le scuole di budo hanno oggi la tendenza a diventare istituzioni rigide. I fiumi forse  si

sono prosciugati ?